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L’ultima del gregge …
Forse molti di voi non sanno che anche io ho avuto parte al mistero del Natale e la mia parte non è stata irrilevante, anche se non compaio tra i protagonisti del presepe…
Sono l’ultima pecora del gregge, quella che solitamente viene posizionata fuori dalla capanna , lontana dalle luci della ribalta , quella che osserva da lontano il mistero del Natale perché il pastore aveva pecore più decorose da porre accanto a quel bambino…
A dire il vero pochi sono a conoscenza della mia esistenza, spesso neppure mi tolgono dalla scatola delle statuine perché una pecora senza vello, spelacchiata e magra non piace e potrebbe rovinare l’estetica del presepe…
L’asinello ed il bue sono le star di questa magica storia, loro con il loro alito caldo sono ammirati e riveriti in ogni contesto ma il piccolo figlio di Dio ha avuto bisogno del mio aiuto per sopravvivere al freddo di quella notte magica…
Non è cosa per bambini la mangiatoia ne tantomeno la pungente paglia… il figlio di Dio così debole, fragile ed indifeso aveva bisogno di qualcosa che lo accogliesse e lo riscaldasse, ed ecco che entro in scena io, la più umile delle comparse a donare a quel Dio Bambino la mia preziosa lana, tagliata in fretta e furia dal mio pastore e deposta nella mangiatoia a protezione di quel piccolo neonato…
Dal fondo del gregge tutto sembra lontano, ti senti escluso, invisibile, diverso e vorresti che qualcuno si ricordasse di te, di quella lana nella mangiatoia così preziosa per quella vita così divina… vorresti essere nella luce della capanna ammirata da tutti anche perché fuori fa freddo e senza lana si fa sentire…
Osservo la meraviglia del Natale da lontano ma in cuor mio so di essere al centro di un incredibile prodigio, un prodigio che cambierà per sempre la storia dell’umanità ed anche la mia…
Sto abbracciando il figlio di Dio con la mia morbida lana, un abbraccio sincero, pieno di vita di amore che non lo abbandonerà mai…
Sono diversa da tutte le pecore del presepe, l’ultima del gregge ma la prima ad aver donato amore e protezione e questo mi basta perché non è nella capanna che trovo il Natale ma nella gioia che porto nel cuore…
Abbiate cura di chi sta ai margini ed ha forme diverse da quelle che piacciono ai più… abbiate occhi per chi è fragile e debole, per chi non ha voce, per chi osserva da lontano lo scorrere della storia convinto di non valere… perché anche solo una volta nella vita siamo stati tutti ultimi del gregge e tutti abbiamo bisogno di un Natale di resurrezione!
Sono l’ultima del gregge…
Questo breve racconto è dedicato a voi terapisti della Vi.Re.Dis.C.G.T., a tutti i miei studenti, agli insegnanti che hanno scelto di essere la differenza nelle loro scuole di ogni ordine e grado, a chi è in cerca di un cambiamento capace di ridare energia e motivazione al proprio lavoro, a chi ha scelto di conoscersi, di dialogare in modo onesto con le sue emozioni liberandosi dalle psicotrappole che ammorbano la nostra vita, a chi ha consiviso i percorsi "EMOTIVIAMOCI" in tutta Italia, a chi già ci conosce e a chi ci incontrerà nei corsi che realizzeremo in tutta Italia...
A voi tutti i nostri più sentiti e sinceri auguri di un Natale gioioso e sereno in compagnia di chi amate e l'augurio di un 2020 in armonia con le vostre emozioni realizzando i sogni che portate nel cuore!
dott.Tony e Sara.
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